Tonga, cosa fare e dove andare

Tonga è uno stato della Polinesia formato da 173 isole, delle quali solo 53 sono abitate da circa 103 mila abitanti. L’insieme di isole tropicali è una delle bellezze polinesiane dove si alternano frequenti precipitazioni ad un clima abbastanza secco. L’insieme di isolotti è sovrastato dal vulcano Kao, alto più di mille metri e circondato dall’oceano. Le temperature di questa zona del mondo si aggirano sempre intorno ai 22 gradi. Tongatapu è il centro nevralgico dello stato, vero e unico centro urbano nel quale la maggior parte degli abitanti vivono, assieme ad un altro chiamato Nuku’alofa, angolo di Tonga dove le tradizioni locali si mescolano allo stile di vita europeo. Il popolo tonganese è ricco di tradizioni e di fede cristiana.

Come e quando visitare Tonga

Per i viaggiatori che vogliono visitare l’arcipelago, di nazionalità italiana ma anche coloro provenienti da altri paesi, c’è modo di richiedere un visto che viene concesso per la durata di 30 giorni, una volta arrivati e munendosi di passaporto che deve rimanere valido per almeno sei mesi. Inoltre, anche i biglietti del volo di andata e ritorno dovranno essere esibiti, o in alternativa quello del proseguimento del viaggio se si sta pensando di continuare con altre mete, successivamente. Altra cosa che verrà richiesta è la dimostrazione di essere economicamente autosufficienti.


Considerato il clima un po’ imprevedibile dell’isola, il periodo per trovare le condizioni migliori è quello che va tra maggio e ottobre. L’estate di Tonga, da novembre ad aprile, è una stagione percorsa da uragani e soggetta a cambiamenti climatici repentini, da caldo a piovoso. Si consiglia comunque di prenotare con un certo anticipo, in quanto tra i mesi di dicembre e gennaio molti tongani che vivono all’estero decidono di tornare a casa.
L’arrivo principale dei viaggiatori sarà quello dell’Aeroporto Internazionale di Fua’amotu, da dove è possibile raggiungere Nuku’alofa tramite autobus con un tragitto di 15 km, ma alcuni voli potrebbero atterrare a Lupepapau. Se provenite da un precedente viaggio in Nuova Zelanda, Australia, Fiji, Samoa, Hawaii o Los Angeles, il collegamento con Tonga sarà diretto. Un altro modo per arrivare, percorrendo il L’Oceano Pacifico meridionale, è quello di navigare a bordo di una nave merci, sfruttando qualche compagnia californiana.


Per spostarsi da un’isola all’altra, a meno di non disporre di uno yacht privato, il modo migliore è un collegamento aereo. Alcune compagnie si occupano di questi voli interni, tra cui la Airlines Tonga, Air Fiji e Peau Vava’u.
Un problema comune di questi voli è la cancellazione e riprogrammazione improvvisa, con mancanza di affidabilità. In alternativa, si può scegliere di spostarsi con i traghetti che collegano le isole principali, ma il costo del biglietto è più alto di quello delle tariffe aeree. I traghetti partono principalmente da Queen Salote e raggiungono Nuku’alofa, senza orari fissi, ma alcune compagnie arrivano anche a Tongatapu, Ha’apai e Vava’u.
Per gli amanti delle cavalcate, su ogni isola è possibile affittare anche un cavallo, ma bisogna essere veramente bravi perché l’animale non viene fornito di briglie o di sella. Meglio noleggiare una bicicletta, in questi casi.

Cosa vedere

I tongani sono un popolo che non rinuncia mai a far festa, camminando tra le strade si può vedere come la popolazione viva anche i lutti con naturalezza. Le tombe infatti non sono raccolte in cimiteri ma si trovano tra le abitazioni, decorate e dipinte o adornate con fiori e coralli. In ognuna delle isole si può godere di pace e relax all’insegna delle spiagge e dell’oceano, attraversando commistioni culturali a volte difficili da decifrare perché derivate tutte dalla stessa radice.


Il modo migliore di concedersi un soggiorno tra queste località è quello di affittare uno dei tanti ritiri per turisti che vengono offerti. Qui si trovano tutte le comodità, con ampi letti e zanzariere, costruzioni in legno e vetrate che permettono alla luce e ai colori dell’ambiente circostante di essere ammirate a tutte le ore. Ad un passo dal mare ci si può immergere nel fitto della vegetazione, regolata solo dal silenzio e dalla pace, interrotta di tanto intanto dai versi di pappagalli che qui abbondano. L’attività migliore è quella che prevede il contatto diretto con l’oceano, con delle immersioni per osservare, muniti di pinne, maschere e mute subacquee, quello che la natura di questo posto tropicale ha da offrire. Anche nel periodo più sereno però si può venire sorpresi da un breve momento di pioggia.


Gli amanti della compagnia invece possono concedersi un po’ di tempo a Tongatapu, che è meglio visitare all’arrivo, in modo anche da prendere i ritmi dell’isola, dopo il lungo viaggio.

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