La Nuova Caledonia è formata da un gruppo di isole che si trovano nell’Oceano Pacifico, ed è una collettività francese d’oltremare, che fu contesa tra Francia e Gran Bretagna fino al 1853 ma ora gode di una certa pace, malgrado la vita politica non sia molto stabile. La popolazione indigena è adesso una minoranza, sopraffatta dall’insorgere dell’immigrazione franca e da una piccola minoranza asiatica.
La lingua ufficiale è diventata il francese, anche se si parlano lingue indigene a livello regionale, con una popolazione che ha raggiunto e superato i 200 mila abitanti.
Le isole della Nuova Caledonia sono tutte tra Australia e Nuova Zelanda: l’isola principale è chiamata Grande Terre, ed è lunga circa 500 km. In questa troviamo il capoluogo del paese, Noumea. Le isole più piccole, raggiungibili sia in traghetto che in aereo, sono l’Isola dei Pini, l’Isola della Leatà, Ouvea, Lifou e Maré.
Il periodo migliore per viaggiare
I periodi ideali per incontrare un clima favorevole sono i mesi di ottobre e novembre. I mesi tra gennaio e marzo sono sicuramente quelli da evitare, vittime di pioggie troppo frequenti. Anche tra maggio e settembre si può organizzare un viaggio, date le temperature gradevoli, ma in questo periodo il mare è più freddo che nel periodo invernale. In alcuni casi ci potranno comunque essere passaggi di cicloni, che non sono un problema se non per l’essere una limitazione alle escursioni e al tempo libero per il relax.
Un viaggio all’insegna della tranquillità
L’attrazione principali di queste terre è certamente data dalle bellezze paesaggistiche e naturali che ha da offrire, e dal suo mare: molti tratti della laguna delle Grande Terre e dell’Isola dei Pini sono luoghi in cui soffermarsi, mentre l’intera laguna di Ouvea è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco.
Qui le attività di snorkeling sono all’ordine del giorno, ideali per vedere i coralli che si trovano sul fondale, più grandi in queste località che in altre parti del mondo, ma anche per entrare a contatto con pesci e altre creature marine che si trovano anche a pochi metri dalla riva: piccoli squali, tartarughe e pesci coloratissimi.
Il panorama di queste località è affascinante, e si differenzia moltissimo in base alle isole che si visitano. Ad esempio, le isole della lealtà sono prevalentemente pianeggianti, e mantengono una ricca e fitta vegetazione, qui i centri abitati si trovano solo sulle coste, alternandosi alle linee sabbiose e bianche, o tra le scogliere. Nelle isole minori la barriera corallina riesce ad arrivare fino a riva, perfetto per chi vuole anche solo bagnarsi i piedi ed entrare a contatto con la flora e la fauna locali.
Nuova Caledonia è certamente la patria delle palme da cocco, ma anche dei pini colonnari, maggiormente presenti sull’isola dei Pini, dove si stagliano quasi in contrapposizione con il mare e la spiaggia ma conferendo una armonia totalmente nuova e insolita.
Grande Terre è invece un’isola montuosa, dove le vette possono raggiungere anche 1600 metri di altezza. Qui la terra assume tonalità rossiccie, soprattutto in prossimità di zone minerarie come nichel e cromo.
La popolazione locale si concentra prevalentemente su tre grandi nuclei: la maggioranza dei discendenti europei vive a Noumea, dove lavora. Ci sono poi i cosiddetti caldoche, discendenti delle prime deportazioni coloniali, che abitano le Grande Terre, e svolgono principalmente lavori di allevamenti o gestioni di ranch e fattorie. La vera popolazione indigena, i kanak, vive suddivisa in clan e tribù, all’interno di abitazioni tradizionali che assomigliano a grandi capanne. Gli indigeni sono piuttosto gelosi delle loro tradizioni, e cercano di preservare uno stile di vita che segua questo modello, poco interessandosi al modo di vivere degli occidentali. La loro economia è fatta di sussistenza.
Le infrastrutture turistiche di Nuova Caledonia non sono molto sviluppate, per questo gli alloggi in strutture lussuose sono piuttosto limitate a campeggi, alloggi offerti dalle tribù o qualche hotel di lusso.
Una delle grandi attività per i viaggiatori è ovviamente una gita tra le tribù, dove si può godere spesso anche di un’area attrezzata al campeggio con servizi igienici comuni. Le comodità qui non sono all’ordine del giorno, potendo dormire a volte in letti improvvisati, altre volte solo in materassi poggiati a terra.
La popolazione locale, malgrado viva chiusa all’interno delle proprie tradizioni, è molto gentile con gli ospiti, e permette ai curiosi di interessarsi al loro stile di vita, agli usi e ai costumi, e di soggiornare a stretto contatto con loro almeno per qualche giorno. Allo stesso modo, questa ospitalità si è diffusa anche tra i ranch e le fattorie delle Grande Terre. Non vi troverete mai senza una mano d’aiuto, insomma.